Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

I medici di famiglia vincono sul web: sono i più consultati

Medicina Generale Redazione DottNet | 25/06/2017 19:30

I farmacisti sono apprezzati soprattutto dai 65enni

Quando si devono reperire informazioni sulla salute o sulle modalità di accesso ai servizi del Ssn, il medico di famiglia rimane la principale figura di riferimento degli italiani, che lo segnalano nel 72,3% dei casi. Segue, a distanza, la categoria dei parenti/amici/vicini/colleghi (31,9%), la televisione (25,7%), il medico specialista (22,7%), i siti internet che trattano di sanità o medicina (17,6%), gli inserti sulla salute dei quotidiani (11,1%) e finalmente il farmacista (9,9%), che precede soltanto i siti web istituzionali (5,6%) e i cosiddetti social (Facebook, Twitter eccetera: 3%). Questa la classifica stilata dalla ricerca condotta da Censis e Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) su un campione rappresentativo di mille individui per fotografare i bisogni informativi degli italiani.

Lanciata nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dal ministero della Salute, la survey conferma il forte interesse che i temi relativi alla salute riscuotono nell’opinione pubblica: in particolare, i temi maggiormente seguiti quando si parla di salute e patologie sono i costi delle cure (8,6 su una scala 0-10), i programmi di screening (8,4), la prevenzione (8,3) e i farmaci (8,2); in tema di accessibilità dei servizi, invece, l’attenzione si posa principalmente sui tempi di attesa per singola prestazione (8,8), le modalità di prenotazione (8,7), la qualità di servizi e delle prestazioni offerte (8,6), le possibilità terapeutiche per specifiche patologie (8,2), i percorsi diagnostico-terapeutici (8,1) e, qualche gradino più sotto, l’ubicazione delle farmacie per aree di residenza (7,9).

Per quanto concerne le fonti, invece, si è già detto del gradimento dei medici di famiglia e della non eccelsa collocazione dei farmacisti. I quali, peraltro, possono però consolarsi con i responsi che arrivano dalle fasce più anziane della popolazione: se tra i 18-29enni solo il 3,4% afferma di avere ricevuto informazioni sulla salute al banco della farmacia, tra i 65enni e oltre la percentuale sale al 14,2 e supera abbondantemente internet (2%), quotidiani (8,8%) e riviste specializzate (6,8%). Certo gli spazi per migliorare ci sono: se, in media, il 9,9% del campione dice di informarsi dal farmacista, quelli che invece esprimono il desiderio di ricevere da lui consiglio e orientamenti sono l’11,6%, da cui un gap che chiede solo di essere colmato.

Invitano all’ottimismo anche le rilevazioni relative all’uso del web per acquistare farmaci: soltanto il 6,5% degli italiani ammette la pratica, ma tra i 30-44enni la quota sale all’8,6% e tra i laureati all’8,7%. Le stesse differenze di età e cultura si osservano a proposito dell’uso di internet per reperire informazioni o notizie di salute: nella fascia di intervistati che arriva fino al diploma, dichiara di cercare spesso (e trovare con facilità) sul web il 62,7% del campione; tra i laureati, invece, la quota supera il 91%.

Un dato su cui riflettere in materia di farmacia dei servizi, infine, arriva da quella parte di ricerca che ha indagato i bisogni informativi degli italiani riguardo ad accessibilità e servizi del Ssn. Tra quelli che, negli ultimi 12 mesi, hanno dovuto fare ricorso al Servizio sanitario e si sono trovati nella necessità di raccogliere informazioni, soltanto lo 0,6% si è rivolto al farmacista; al medico di famiglia, invece, ha fatto ricorso il 47,2% dei rispondenti, al Cup il 16,4%, allo sportello dell’Asl il 13,6%. Se la farmacia dei servizi vuole proporsi quale sportello di prossimità del Ssn, c’è da lavorare

pubblicità

fonte: federfarma

Commenti

I Correlati

Testa: "Siamo noi che con le prescrizioni emesse sovente aggiorniamo il FSE automaticamente, mentre ci troviamo sistematicamente a subire le prescrizione di colleghi ospedalieri svogliati, per usare un eufemismo”

Prima tranche per la riforma che riguarda milioni di malati

In media tre ricoveri su 10 si sarebbero potuti evitare con una migliore presa in carico dei pazienti: il 20% dei medici di base aggiorna il fascicolo sanitario elettronico ed i consulti con i medici ospedalieri sono rari

"Abbiamo apprezzato molto anche l’apertura mostrata rispetto al dialogo tra medicina generale e l’ambito della farmacologia clinica"

Ti potrebbero interessare

Testa: "Siamo noi che con le prescrizioni emesse sovente aggiorniamo il FSE automaticamente, mentre ci troviamo sistematicamente a subire le prescrizione di colleghi ospedalieri svogliati, per usare un eufemismo”

In media tre ricoveri su 10 si sarebbero potuti evitare con una migliore presa in carico dei pazienti: il 20% dei medici di base aggiorna il fascicolo sanitario elettronico ed i consulti con i medici ospedalieri sono rari

"Abbiamo apprezzato molto anche l’apertura mostrata rispetto al dialogo tra medicina generale e l’ambito della farmacologia clinica"

Scotti: “Pronti ad espandere le esperienze di presa in carico dei pazienti cronici”